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SABATO 21 OTTOBRE 2023 – ore 10.00 – SfiVCO propone la lettura del libro: L’invenzione dei giovani di Jon Savage – Biblioteca P. Ceretti di Verbania

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Un pensiero su “SABATO 21 OTTOBRE 2023 – ore 10.00 – SfiVCO propone la lettura del libro: L’invenzione dei giovani di Jon Savage – Biblioteca P. Ceretti di Verbania

  1. cariocas54 in ha detto:

    L’invenzione dei giovani
    Di Joan Savage ottobre 2009

    “Non so che viso avesse, neppure come si chiamava,
    Con che voce parlasse, con quale voce poi cantava,
    Quanti anni avesse visto allora, di che colore i suoi capelli,
    Ma nella fantasia ho l’immagine sua:
    Gli eroi son tutti giovani e belli,
    Gli eroi son tutti giovani e belli,
    Gli eroi son tutti giovani e belli…”
    Così cantava Francesco Guccini nella canzone “La Locomotiva” dall’LP Radici 1972.
    Oggi 2023 i giovani li vedo veloci scivolarmi accanto quando cammino per strada.
    Poche parole con una nipote 30enne che mi ripete che lei, meglio loro, la pensione non l’avranno, e il lavoro chissà, ed io che le ripeto che se non lottano è sicuro che non l’avranno.
    Tutti in apparenza li cercano, dalle riunioni agli eventi sociali, politici, culturali, ogni tanto ne appare qualcuno ma, dove sono? Chi sono? Cosa dicono?
    C’’è chi li descrive con gli occhi fissi su uno schermo impegnati a mettere icone, faccine, like o forse qualche sigla o frase veloce, ha giocare con video-game sdraiati su divani silenti e assonnati, ma è un’immagine retorica, falsa, nel loro insieme raccontati dai media, no i teenegers e il loro mondo sono molto, molto più di questo molto più complesso.
    Non giudico ma mancano, mi mancano. Loro sono il futuro, il loro ed il nostro futuro.
    Io, il passato che cerca di capire il presente ed immaginare un futuro che mi appare sempre più svaporato incomprensivo e corto.
    Quando ho finito di leggere le ultime righe del libro “L’invenzione dei giovani” di Jon Savage mi sono chiesto:
    Perché non l’ho letto prima?
    I giovani non sono nati solo per essere consumatori e consumati come potrebbe anche apparire dalle righe del libro.
    La narrazione parte dal 1875 e arriva al 1945 un tempo che ci svela passo dopo passo da dove veniamo.
    Sarei curioso di leggere una seconda parte che descriva cosa è successo dal 1945 al 2023, i giorni nostri, giorni in cui succede che a scuola si scrive su un tablet e si accendono lavagne digitali connesse alla rete di internet e si usa l’AI.
    Ricordo che nel 1960, mi sedevo ad un banco di legno con in alto a destra un calamaio d’inchiostro nero dove intingevo un pennino per scrivere, avevo una carta assorbente e una gomma dura per correggere, guardavo in alto per cercare cosa scrivere, come passa il tempo.
    Si, i tempi sono cambiati e anche velocemente ma a volte le storie sembrano non cambiare mai, sembrano ripetersi in un loop infinito. L’età della gioventù, guardata osservata studiata. Come controllare e incanalare instradare i giovani delle nuove generazioni?
    Il problema del controllo e della repressione come anche delle aspirazioni delle nuove generazioni di ieri e di oggi non mi sembra cambiato. Pag. 197 capitolo 14 Choc postbellici:
    Giovinezza, giovinezza primavera di bellezza nella vita e nell’asprezza il tuo canto squilla e va.
    Canzone nata nel 1909 come inno goliardico scritta da Nino Oxilia e composta da Giuseppe Blanc, Cambiano i testi e nel 1917 diventa l’inno degli arditi nella prima guerra mondiale, 1919 l’inno degli squadristi, 1925 inno del partito Nazionale Fascista, di fatto il secondo inno del Regno d’Italia dopo la Marcia Reale.
    Giovinezza cantavano i giovani balilla del secolo nuovo, del mondo emergente 1919.
    In sottofondo la storia narra di generazioni di “teeneger” nei vari momenti e luoghi del mondo occidentale, di qualunque classe sociale appartengano, ballano, ascoltano musica, si vestono alla moda, esprimendo con vari linguaggi un loro modo di essere con i suoi riti, posture, costumi e consumi crescendo insieme alla loro generazione.
    Oggi siamo immersi e sommersi nel secolo tecnologico dell’umanità consumista, dominato da un pensiero e un sistema socio-economico a senso unico chiamato globalizzazione che mantiene e accresce quel dominio culturale ed economico che lo ha contraddistinto nell’allargare sempre più la forbice sociale tra le classi.
    I boomers-alfa non mollano il potere credendosi immortali, nutrendosi del culto dell’eterna giovinezza e di una crescita economica infinita, la loro. Oggi il consumismo si è fatto religione globale.
    Migliaia di giovani ricchi e poveri partono dai loro paesi, città, villaggi in un viaggio della vita, nel peggiore dei casi vengono inquadrati in eserciti che combattono usandoli come carne da macello, nulla di nuovo nel pensiero guerriero che ci priva loro, il mondo e tutti noi di questi nostri giovani figli.

    ” L’economia del sogno americano, annunciata dall’Expo del 1893, cominciò a trasformarsi in una grande industria nei primi anni del XX secolo. Questa capacità di trasformare le fantasie in denaro sonante era particolarmente adatta al carattere nazionale … Nacque così una nuova cultura di massa, sorta dai bisogni dei nuovi migranti e sviluppata dalle nascenti multinazionali che fondeva la psicologia umana di base con le futuristiche innovazioni tecnologiche” pag. 130.
    E’ cambiato qualche cosa? L’indice del libro ci guida attraverso il mondo Occidentale scandendo tempi, mode e modelli di sviluppo che crescono dentro l’età d’oro dell’umanità, dai 14 ai18/21 anni, la gioventù.
    “In occidente il tempo è una sequenza di eventi in cui il presente fa seguito al passato” Negli U.S.A. erroneamente chiamata America è “ l’intensità del singolo attimo vissuto la nota dominante, una identità fluida con la realizzazione individuale e l’autoaffermazione come nota finale”. Film, radio, giornali, libri, musica, balli, vestiti, fanno da cornice ad un racconto storico-sociale delle giovani generazioni. La parola Modernità ci ha accompagnato dal dopoguerra ad oggi evidenziando l’idea di una crescita di “benessere infinito” quindi di “giovinezza infinita”. In Italia e in tutto l’occidente i giovani oggi sono la minoranza più ignorata e preziosa per il futuro, quindi? Guardando i media potrebbe sembrare che l’atto di ribellione che da sempre ha circondato questo tempo oggi si stia riversando dentro la rete elettronica fatta di algoritmi, banche date e bit-elettronici che tendono al controllo totale delle nostre vite. Ci si incontra in rete, sui social, ma non solo.
    Le continue restrizioni e divieti ad uscire di casa dei minori di sera da parte dei governi occidentali ci racconta un’altra storia.
    “I giovani non escano di casa 20/08/2023 Macron presidente francese ma questo accade anche inmezza Europa.
    Il potere si nutre e produce da sempre controllo.
    Ho fatto parte di compagnie, bande, gruppi politici e sociali, collettivi in un epoca in cui i giovani erano maggioranza… Un’umanità varia e variegata dove le generazioni si confrontavano, si scontravano montando e smontando il divenire di un nuovo mondo individuale e sociale.
    Oggi parlo da solo con piante ed insetti e storco il naso quando vedo le persone che porgono più attenzioni verso un cane o un gatto che verso un essere umano in difficoltà.
    Non posso non credere nel miglioramento dei rapporti fra gli umani e tutti i viventi di questo pianeta.
    Spero di non avere più uno sguardo distratto nei confronti delle giovani generazioni e poter dialogare con loro.
    E’ il tempo della vita che me lo ricorda tutti i giorni, sono loro, le giovani generazioni il futuro.
    Costruiamo con loro un mondo migliore perché, se non saranno loro allora saranno i padroni delle varie intelligenze artificiali l’AI i robot di ultima generazione, la tecnologia futura a dominare e governare questo pianeta senza più un soffio di spirito libero.
    Un libro pieno di spunti e di argomenti da far girar la testa.
    Buona lettura e grazie a Jon Savage.

    Oggi: Palestina ed Israele
    Da una parte centinaia di ragazzi, musica, balli, la “globalizzazione della felicità”.
    Dall’altra giovani con coltelli e kalashnikov, il “kit per il paradiso”, il massacro e il martirio.
    Due mondi divisi da pochi chilometri, una recinzione l’immagine della nostra fragilità e insicurezza
    LA STAMPA: ARTICOLO DI GIOVEDÌ 12 OTTOBRE 2023 DOMENICO QUIRICO

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